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INTERVISTA A PANGULONG GURO KRISHNA GODHANIA.

Guru, come si è avvicinato alle Arti Marziali Filippine?

KG – avevo solide basi in Karate e Box,  quando ho iniziato lo studio del Kali ed Eskrima e ciò mi ha consentito di trovare subito una buona confidenza con gli skills a mani nude delle Arti Marziali Filippine. Ciò che mi indusse allo studio del Kali fu un incidente che occorse ad un mio cugino, in seguito ad una aggressione con un coltello.  Mio cugino, sebbene fosse un abile combattente a mani nude, prese delle decisioni sbagliate nel difendersi contro un l’aggressione di coltello e ne pagò le conseguenze.  Nello stesso periodo avevo letto un articolo di Guru Dan Inosanto (nelle sue colonne mensili all’interno della rivista  Inside Kung Fu magazine) circa l’efficacia e l’utilità pratica delle tecniche filippine a mani nude contro coltello.

Erano gli anni ’80 e non c’era internet o DVD e anche i video su tale soggetto erano molto scarsi.

Contattai quindi Guru Bob Breen, le cui conoscenze in merito al combattimento con il coltello filippino erano e sono molto rispettate.  Dopo 4 anni di studio con lui iniziai i miei viaggi di ricerca nelle filippine, che mi portarono a studiare il Warriors Eskrima con il GranMaster Abner Pasa (www.warriorseskrima.it), un esponente molto esperto delle Arti Marziali Filippine.

 

Può raccontarci cosa la ha portata a studiare il Warriors Eskrima con Gm Abner Pasa invece degli altri stili di Arti Marziali Filippine?

KG –  prima di tutto Guru Bob Bremer qualificò Abner Pasa “Uno dei migliori schermitori con cui si era mai allenato”.  Bob si è allenato con molti grandi Schermitori Filippini ed io rispetto la sua opinione, per cui mi influenzò molto nella decisione.

Gm Abner Pasa, un uomo molto pratico, con molta esperienza di mondo reale e mente tattica, mi impressionò subito con le sue abilità e skills nello sparring freestyle. Allenarmi con lui mi ha dato delle solide fondamenta in Eskrima e le sue abilità di insegnate mi hanno consentito di apprendere molto velocemente.

Mi sto allenando con lui ormai da 22 anni ed ancora continua ad ispirarmi con la sua maestria nella conoscenza delle sfumature delle Arti Marziali Filippine.

 

L’altro sistema che insegna è il Sayoc Kali, come e perchè ne ha iniziato lo studio?

KG – sono stato introdotto a Pamana Tuhon Chris Sayoc da Guru Mark Wiley a un seminario in Philadelphia nel 2002. Avevo saputo della grande evoluzione del Sistema Sayoc Kali (www.sayoc.it)  dagli anni novanta e ho il piacere di studiarlo ormai da 12 anni.

Quello che mi ha affascinato del  sistema è il livello di dettaglio nell’uso del coltello. Lo studio dei Vital Templates (Obbiettivi vitali) ha ampliato significativamente la mia conoscenza dell’anatomia e come sopravvivere ad attacchi di arma da taglio.  La pratica dei Transiction Drills (Drill sulle transizioni o flussi) della Famiglia Sayoc ha portato la mia sensibilità tattile ad un livello più elevato. La sensibilità tattile è un attributo essenziale che bisogna avere e sviluppare per sopravvivere agli attacchi di coltello.   Inoltre il Sayoc Kali è un sistema ben strutturato e ha un curriculum (programma di studio) progressivo che contiene molte formule (principi e regole) per imparare ed insegnare il sistema.  Se vuoi acquisire skill pratici ed utili per la difesa da coltello o semplicemente ampliare i tuoi skill, il Sayoc Kali è un sistema superbo da studiare.

 

Il Governo EU ha emanato della legislazione per restringere l’uso di certe armi usate nelle Arti Marziali , come senti che questo impatta nell’allenamento nelle Arti Marziali Filippine in Europa?  Sei preoccupato per tali restrizioni?

KG –  non sono preoccupato per queste restrizioni, in quanto tutti gli istruttori di Arti Marziali Filippine responsabili insegnano con armi da allenamento sicure e questo è il motivo perché usiamo bastoni in rattan, invece di armi affilate quali bolo (macete) e i coltelli da allenamento che usiamo sono in allumini e non affilati.  Comunque non usiamo coltelli da allenamento in gomma flessibili, che sono sicuri ma non realistici.

Molte delle armi che sono ora proibite, come il Balisong (coltello a farfalla) o Tabak Tayok (Nunchaku), sono state purtroppo utilizzate in modo pericoloso da criminali contro le loro vittime.

Ci sono armi tradizionali che richiedono considerevole allenamento per maneggiarle senza ferirsi, ma la realtà è che i criminali usano più armi occasionali o oggetti di  uso comune quali coltelli da cucina, taglierini o lame improvvisate – come carte di credito affilate o tagliabalsa.  Così sebbene i Governi possono avere buone intenzioni nel vietare armi specialistiche, in realtà non offrono una soluzione a lungo termine del vero problema.

 

Qual’è il maggior vantaggio nell’allenamento delle FMA rispetto alle altre Arti Marziali in cui ti sei allenato?

KG –   Le Arti Marziali Filippine che ho studiato sono molto complete, in quanto coprono tutte le distanze del combattimento e tipologie di armi, da armi da lancio, flessibili, armi da percussione o da taglio e tecniche sofisticate senza armi. Insegnano anche come combattere in gruppo o contro più avversari, elementi fondamentali  per imparare a sopravvivere ai diversi tipi di attacco.

Altre Arti Marziali Filippine  spesso si focalizzano più su aspetti sportivi e sono praticate ad esempio da  coloro che vogliono partecipare ai combattimenti di bastone (stick fighting).  Il bello del Kali-Eskrima è che ha qualcosa da offrire ad ognuno e  può essere allenata in modo leggero o più forte, per cui è un’Arte duttile e multiforme.

 

Alcuni stili di FMA sono stati criticati da circoli di Arti Marziali a causa dell’enfasi che danno all’uso di coltelli e si ritiene che ciò possa determinare una predisposizione mentale malsana e incoraggi paranoia tra i partecipanti, desidera rispondere a questa critica?

KG – prima di tutto, per capire un’arte marziale bisogna investigare su quali attributi lavora e come si sviluppa.  Dopo una delle mie prime sessioni di allenamento, molti anni fa, ricordo che chiesi ad Abner Pasa “cosa avrebbe fatto se non avesse avuto un coltello?”  Lui mi guardò sorpreso e disse “perchè non avrei dovuto avere un coltello?”  La risposta rivelava che le Isole Filippine hanno sempre avuto una tradizione di armi da taglio.

Ora, quando un’Arte Marziale lascia la sua terra nativa ed emerge in un luogo differente si verificano certi adattamenti al nuovo ambiente.  Conseguentemente molti insegnati di FMA in UK adattano i movimenti del combattimento con il coltello a una penna o ad una matita e le tecniche di bastone vengono traslate e adattate a riviste piegate od ombrelli.  In questo modo vi è un trasferimento di skill ad utensili di uso comune non vietati.

Alcuni confondono la paranoia con l’attitudine a sviluppare una consapevolezza dell’ambiente circostante.  Essere fortemente consapevoli e preparati ad agire sulla base dei segnali e degli stimoli che possono arrivare dall’ambiente circostante non è una situazione mentale negativa.

Profilare degli individui, usando tecniche di mappatura mentale, anche per rilevare lame nascosta e capire il territorio, sono caratteristiche che è necessario avere per reagire prontamente ad un attacco di coltello.

 

Il suo allenamento e ricerca Le hanno permesso di sviluppare abilità particolari, ha avuto delle esperienze in quelle occasioni inusuali  che desideri raccontarci?

KG – ce ne sono state molte, ma una più di altre mi torna in mente. Una volta stavo visitando un Gran Master di Eskrima, nell’isola di Cebu.  Mi stavo allenando al combattimento con il bastone con uno dei suoi allievi più esperti che provò una spazzata di piede. Io istintivamente feci una contromossa, annullai il suo attacco e lo disarmai dal bastone. Il Gran Master si alzò di scatto e mi venne velocemente incontro, finse un attacco alto e mi colpì invece violentamene ad un  ginocchio (posso ancora sentire il dolore di quell’attacco). Quello che ho realizzato in un secondo tempo è che il disarmo da bastone aveva causato una perdita di immagine e che nelle Filippine, per ragioni culturali, ciò era percepito come una sfida. La reputazione dello stile (offeso dal mio gesto) doveva essere ripresa dal Gran Master che per questo reagì tal modo.  Fu una lezione che mi disse molto circa la Cultura delle Arti Marziali Filippine

 

Se avesse più tempo preferirebbe allenarsi in un’altra Arte Marziale o di più in una di quelle che già studia ed insegna?

KG –  negli ultimi 30 anni ho avuto il privilegio di allenarmi nel tempo in diverse Arti, come

Tetsudo Karate, Western Boxing, Brazilian Jiu-Jitsu, and Jeet Kune Do Concepts.

Comunque il Kali e l’Eskrima sono le Arti in cui mi sono specializzato. Warriors Eskrima e Sayoc Kali sono sistemi davvero completi e vasti, in quanto hanno molti settori sviluppati in profondità.  Per avere una Maestria nei diversi settori devo quindi allenarmi e studiare solo questi sistemi. La leggenda dell’Eskrima, Grand Master Ciriaco “Cacoy” Canete, una volta mi ha detto che stava ancora cercando di migliorare la sua Eskrima, anche se si stava allenando già da 75 anni! Che pensiero modesto.

 

Molti Marzialisti esperti nel combattimento a mani nude, sembrano aggiungere nel loro repertorio elementi delle Arti Marziali Filippine, pensi che ne possano beneficiare? 

KG –   si, ne possono avere grande beneficio.  Infatti questo è uno dei motivi per cui le Arti Marziali Filippine sono cresciute di popolarità inizialmente e continuano ancora oggi a destare interesse. Penso che diversi esperti di Arti Marziali senza armi apprezzano l’allenamento pratico con le armi delle Arti Marziali Filippine e i suoi parallelismi con i movimenti a mani nude.  Ciò lo rende molto più facile da integrare e assimilare nella loro pratica.

 

Molti Marzialisti hanno avuto alti e bassi nel loro allenamento, potrebbe dirci  a tale proposito i suoi ricordi personali preferiti e il suo momento peggiore?

KG – ci sono stati molti momenti memorabili.  Ancora ricordo il ritorno a casa dalla mia prima lezione di Arti Marziali e come sentivo che ciò sarebbe stato un viaggio speciale per me. Avere studenti mi fa capire che ho un ruolo positivo per loro e mi aiuta a migliorare le loro vite, dandomi molta soddisfazione.  Il punto più basso è stato quando praticando le Arti Marziali ho subito consecutivamente dei traumi e sebbene trentenne  il mio fisico sembrava consigliarmi di cambiare professione, se continuavo su quella strada.  Ho capito quindi che non avevo alternative, ho accettato la realtà che dovevo ascoltare il mio corpo e su tale base adattare il modo di allenarmi.

 

Questo mi ricorda una conversazione che ho avuto con il mio insegnate di Pangamut (sistema di combattimento Filippino senza armi) – Estaneslao “Tanny” del Campo.  Tanny era stato un boxer professionista negli anni ’50 e aveva combattuto per il titolo mondiale un paio di volte e aveva trascorso una vita molto atletica. Allora settantenne gli chiesi come aveva fatto fronte alla riduzione delle performance fisiche e cardiovascolari conseguenti all’età. Lui mi sorrise e disse “non ho più bisogno di allenarmi fisicamente, io ho questo…” e mi mostrò un Panantukan Karambit (un Karambit con l’anello tra lama ed impugnatura)!   Aveva adattato il suo allenamento.

 

Come è possibile studiare con Lei in Italia?

KG – Guro Marco Bellani mi sta invitando in Italia da oltre 12 anni.  La sua organizzazione Summa Maxima (summamaxima.com) sta facendo un gran lavoro per promuovere in Italia il Warriors Eskrima e il Sayoc Kali.  Marco, già esperto anche di altre Arti Marziali, ha un gran rapporto e mutuo rispetto con altri Marzialisti Italiani di gran livello. Sono stato molto fortunato a lavorare con persone così e uno il M°Marcello Giannola, gà Maestro di Kyusho e socio di Marco, è diventato anche mio studente nel Kali Eskrima ed organizza regolarmente corsi a Palermo.

 

Può dirci qualcosa circa il suo regime di allenamento?

KG – per realizzare una maestria ed eccellenza nelle Arti Marziali bisogna seguire il seguente processo:

1)      Imparare = Acquisire nuovi skill motori (tecniche)

2)      Praticare = Ripetere, come si dice  “La ripetizione è la madre dei skill”

3)      Padroneggiare  = Sviluppare buona forma

4)      Attuare = Applicare (Sparring)

5)      Mantenere = Insegnare

 

Così nel mio allenamento personale mi piace aver un bilanciamento tra pratica, tecnica e drills, con molte ripetizioni – che consentono di mantenere buona forma. Mi alleno con equipaggiamenti specializzati e faccio sparring regolarmente, così posso migliorare il timing con cui applicare le tecniche. Insegno ogni giorno, che è un gran modo per mantenere la conoscenza complessiva.

 

Tutti gli Artisti Marziali hanno una particolare visione della relazione tra Maestro e Studente, quale è il suo punto di vista

KG – la richiesta principale di ogni Maestro è che gli studenti non diano un nome sbagliato alle Arti Marziali Filippine. Rispetta il tuo Insegnante, gli studenti  più anziani e quelli a seguire. Non parlare negativamente degli altri stili, perché ognuno ha qualcosa da offrire.  Non cercare combattimenti, ma fai attenzione, sii preparato e  pronto  a proteggere te stesso e i tuoi cari in ogni momento.   Credi in te stesso e nel tuo sistema, o come dice il mio Maestro Pamana Tuhon Chris Sayoc “abbi fiducia nel tuo allenamento”.