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Combatives

William E.Fairbairn in una delle sue guardie

William E.Fairbairn in una delle sue guardie

La nostra Associazione  si occupa anche dello studio dei Sistemi di Combattimento Militare (Combatives) sviluppati a  partire dalla seconda guerra mondiale da eserciti e corpi speciali di tutto il mondo.

Il nostro interesse è analizzare i diversi principi e strategie sviluppate, le loro motivazioni, i campi di applicabilità, e le modalità di allenamento e addestramento, che grande importanza hanno in questo settore.

La conoscenza di diversi stili di Arti Marziali certamente facilita l’apprendimento dei Combatives, dato che questi si fondano un buona parte sulle Arti Marziali, calate però nella realtà pratica,  utilizzate per rispondere al meglio alle specifiche esigenze operative, tolto il fardello di qualsiasi tipo di limitazione, morale etica o sportiva.

A differenza di un incontro sportivo infatti, nel contesto Combatives l’importante è vincere con qualunque mezzo, non esistono scorrettezze e la miglior strategia è quella che consente di vincere più velocemente possibile e con minor sacrificio. Si esamina nei vari stili di Combatives le influenze che hanno avuto le Arti Marziali tradizionali,  e la possibilità di ampliare l’efficacia dei Combatives  ricorrendo nuovamente a talune Arti Marziali, in precedenza non considerate,  magari per motivi storici o di semplice non conoscenza.

Eric A.Sykes

Eric A.Sykes

A proposito delle Arti Marziali va precisato che a nostro avviso in origine erano tutte “Combatives”, ossia tese alla vittoria senza regole e con ogni mezzo, nella difesa personale o in battaglia.   Poi per diverse ragioni (civili, legali, religiose, morali, sportive) sono state poste delle limitazioni che nel tempo spesso ne hanno cambiato profondamente la natura e la forma, magari trasformandole in sport.

 

A nostro parere alcune Arti Marziali più di altre hanno mantenuto un orientamento “Combatives” ed infatti sono state riscoperte, in particolare a partire dagli anni ottanta, da svariate unità speciali Militari e di Polizia.

E’ il caso di alcuni stili di Kali/Arnis/Eskrima (Arte Marziale Filippina), specializzata nel trasformare in arma qualsiasi oggetto e di alcuni stili di Silat (Arte Marziale Indonesiana, a noi affascina l’Harimau, peraltro insegnato da Guro Eric Kruk ai Kopassus, Corpi Speciali Indonesiani), capaci di neutralizzare in pochi istanti anche più avversari di maggiori dimensioni, agendo in modo fulmineo sui punti vitali.

Tali Arti Marziali sono per noi principale riferimento per indagare ed integrare i più famosi approcci Combatives.

Coll. Rex Applegate

Coll. Rex Applegate

Il termine COMBATIVES, a cui ci si riferisce anche con le parole Close Quarter Combat (CQC), Close Combat, Close Quarter Battle (CQB) e Hand to Hand, si fa risalire agli studi compiuti durante la WWII dagli inglesi William E. Fairbairn (sistema Defendu) e Eric A.Sykes (ad entrambi si deve il disegno del famoso stiletto degli SAS chiamato appunto Fairbairn-Sykes fighting knife), continuati negli Usa anche dal Coll. Rex Applegate (famosa la daga “Applegate” a firma però dello stesso Applegate con Fairbairn).

Coll. Rex Applegate

    Coll. Rex Applegate

A tali contributi in campo dell’esercito “Alleato”  si sommano gli importanti lavori in epoca bellica di John Styers, Drexel Biddle, A. W. Radford (U. S. Navy), Jack Dempsey (il famoso Campione dei Pesi Massimi preso ad esempio anche da Bruce Lee) e per l’esercito canadese Gordon E. Perrigard M. D e Capt. E. Hartley Leather.   Dal lato Israeliano importanti i contributi di Moshè Feldenkrais e Imi Sde-Or, a cui si deve il Krav Maga Kapap.   Non deve poi essere dimenticata nemmeno la manualistica della WWII italiana (circ. n.9500) e tedesca (Stilles Toten, ecc).

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  Imi Sde-Or

In epoca più recente ricordiamo i contributi di Matt Larsen (autore dei famosi FM 3-25.150),  Bob Kasper, Jim Glover a. k. a. Kelly McCann, Hock Hochheim (uno dei nostri primi referenti), Michael D. Echanis (deceduto nel 1978 in missione nel Nicaragua) e l’ampia manualistica United States Army, United States Marines, British Sas, British Army ecc.

I sistemi Combatives, pur nati evidentemente in ambienti militari, si rivelano particolarmente efficaci anche nei contesti di difesa personale ed infatti hanno assunto gran rilievo nella predisposizione del nostro curriculum SUMMA MAXIMA COMBATIVES e dei nostri sistemi di  PROTEZIONE PERSONALE

CQC Combatives Night Combatives CQC CQB H2H Corpi Speciali Special ForceIl nostro studio,  coadiuvato da diversi professionisti coinvolti in prima linea, prevede la verifica e la sperimentazione (tal volta sul campo) delle varie tecniche e sistemi, in cui viene dato sempre grande risalto anche al raggiungimento di un adeguato condizionamento psicofisico (resistenza allo stress fisico e mentale).

La nostra ricerca nei sistemi Combatives, di Close Combat Militare (CQC, CQB, H2H) e/o di Law Enforcement è continua ed ovviamente coinvolge una panoramica di Sistemi ben più ampia di quella di cui potete trovare evidenza nel menù COMBATIVES (www.combatives.it) sopra riportato e di cui insegnamo programmi completi.  Già ad oggi i nostri studi si sono estesi ai sistemi e alle tecniche utilizzate dai Corpi Speciali Tedeschi (Robert Ramos e Florian Lahner che rappresentiamo), Statunitensi (in cui vi è una grande passione per Kali e Silat), Francesi, Inglesi, Israeliani (Gm Bram Frank the l’altro è stato nominato Padre del Combattimento con il Coltello Israeliano) ed Indonesiani (Kopassus, a cui anche Gm Eric Kruk ha insegnato per diverso tempo) ed ovviamente Italiani

Chi ha le dovute autorizzazioni e giuste finalità viene supportato da personale specializzato anche nello studio delle armi da fuoco (tiro istintivo ecc.), tuttavia abbiamo predisposto un settore di COMBAT SOFT AIR, in modo tale da agevolare l’acquisizione dei meccanismi operativi e un allenamento realistico anche in team.